“Mi è sempre piaciuto pensare che a Trapani la Sicilia finisca e non solo come punto di vista, ma proprio perché qui il sole tramonta. – inizio il suo racconto Angelo – La storia ci racconta il contrario, per molti qui la Sicilia ha il suo principio. È qui il suo D.N.A. Elimi, sicani, berberi magrebini e … mille camicie rosse. Eppure, le ultime immagini della Sicilia che il sole si porta con sé sono le regolari, geometriche, squadrate saline. Sono queste, insieme a vigneti ed uliveti, esempio della razionale fatica dell’uomo. Sole, mare e vento sono l’essenza di questi specchi d’acqua e sale qui ad occidente. L’uomo qui ha dovuto pacificare questi elementi. Non ha dovuto deviare ed incrociare corsi d’acqua smottando terreni o tagliando alberi. Qui ha pacificato tutto quello che la natura gli aveva disposto, tanto da meritare titoli superbi per le sue città: Trapani Invicibilis, Marsala Antigua, Mazara Inclita, Erice Excelsa. Ma la Sicilia è grande, tanto da poter far perdere l’orientamento e Trapani e le sue saline e le città vicine, volgono lo sguardo verso est. Come tutti i luoghi, presenza dell’uomo, e quindi si cerca l’orientamento il punto da dove sorge il sole.
Cose che capitano solo a pagina 74 di “C’erano Rossini, Ginevra e i Cannoli Siciliani”
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